Macchinari attrezzatura per la lavorazione della lamiera

Macchinari attrezzatura per la lavorazione della lamiera

Esperienze: Rivestimenti di facciata ItalMesh

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(da sinistra) Giulia Baronchelli, responsabile marketing; Daniela Arrigoni, presidente di ItalMesh, Luca Baronchelli, amministratore delegato.

È una piegatrice a bandiera Flexi2bend 73.40-2, con una lunghezza di piega di 4.060 mm, capace di lavorare fino a 2,5 mm di lamiera realizzando scatolati profondi fino a 300 mm ad aver cambiato l’attività produttiva di Italmesh, azienda specializzata nella produzione di reti metalliche stirate studiate per le più diverse applicazioni architettoniche e di design nel campo dei rivestimenti di facciata. In questa nuova case history targata STEEL LIFE, è Luca Baronchelli, amministratore delegato di ItalMesh, a raccontarci come la sua azienda sia alfiere del made in Italy nel mondo grazie, anche, a una gestione produttiva totalmente internalizzata nella quale svolge un ruolo da protagonista la performante piegatrice a bandiera Flexi2bend fornita da Alpemac.

 
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ItalMesh nasce 12 anni fa dopo un viaggio di lavoro, occasione nella quale Baronchelli e la madre Daniela Arrigoni, che oggi ricopre il ruolo di presidente della holding, intravedono delle possibilità di business in una nicchia di mercato con un prodotto non presente all’estero. Parliamo di reti stirate e pannelli di lamiera forata per esterni che oggi producono in più di trecento modelli diversi, particolarmente apprezzati dal mercato per la possibilità di personalizzazione, la facilità di installazione e la ridotta manutenzione conferita dagli innovativi sistemi di ancoraggio brevettati e dalla tecnologia di verniciatura a polvere che permette al materiale di auto pulirsi e mantenersi inalterato nel tempo.

“Questi sono i nostri punti di forza – dichiara Baronchelli – e grazie a loro siamo riusciti a ricavarci una posizione di rilievo a livello globale che ci vede presenti in Paesi come Emirati Arabi, Qatar, Kuwait, Bahrein, ma anche India, Seychelles, Nigeria, Australia e abbiamo progetti per ampliare la nostra presenza nel mercato europeo e statunitense”.
Le reti stirate ItalMesh, studiate per le più diverse applicazioni architettoniche, soddisfano la maggior parte delle esigenze di design. Esse possono essere usate per l’esterno come rivestimento di facciate e frangisole sia su edifici di nuova realizzazione sia come re-cladding di strutture già esistenti oppure per soluzioni d’interno come controsoffitti, separé e complementi di arredo, creando effetti eleganti e innovativi.

 

I prodotti ItalMesh sono certificati in accordo con gli standard europei e possono essere realizzati in alluminio, acciaio, inox, rame e altre leghe, in spessori diversi a seconda dei parametri tecnici richiesti dal progetto e dal cliente. L’azienda crede fortemente che i prodotti Made In Italy abbiano un valore aggiunto, ovvero il connubio di eleganza ed efficienza; per questo ItalMesh ha fortemente voluto mantenere tutte le fasi produttive in Italia e utilizzare prodotti locali e 100% riciclati.
“Per mantenere la nostra promessa al mercato di fornire prodotti interamente italiani – prosegue l’AD – i nostri manufatti nascono interamente nei nostri stabilimenti partendo dalla rete stirata e aggiungendo poi tutta la componente strutturale tramite lavorazioni di taglio, asolatura piegatura, saldatura, assemblaggio e, infine, verniciatura realizzata in partnership con una azienda facente parte della holding con uno storico know-how, in grado di fornire una garanzia di 25 anni.

Fino a un anno fa, anche le deformazioni venivano eseguite da un partner esterno ma nell’ultimo anno, grazie al supporto di Alpemac, siamo riusciti a internalizzare anche quest’ultima fase fornendo così prodotti per i quali siamo in grado di gestire ogni step produttivo”.

 
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Su 25.000 pannelli ne stati sbagliati solo 7

Dando uno sguardo da vicino ai prodotti ItalMesh, questi sono realizzati principalmente in alluminio, acciaio, inox, rame o leghe speciali. Sebbene l’azienda fornisca soluzioni standard a catalogo, vi è un’elevata possibilità di personalizzazione da parte del committente e non mancano le soluzioni create da zero su richiesta. “Abbiamo uno studio di progettazione con sei ingegneri al servizio dei nostri clienti” – specifica Baronchelli, che poi prosegue: “Si tratta per la maggior parte di architetti che si propongono alla nostra azienda con delle idee: nostro compito è riuscire a renderle fattibili a livello progettuale e poi realizzarle nei fatti dando così vita a ogni dettaglio. In questo caso, aver internalizzato tutte le fasi di produzione, pannellatura compresa, ci ha dato un ottimo vantaggio dal momento che capita sovente che il committente, vedendo di persona la produzione, venga ispirato e colga nuovi spunti offerti dalle potenzialità delle macchine, fino a voler rivedere il proprio progetto in chiave migliorativa”.

La produzione personalizzata raggiunge il suo apice in progetti iconici che hanno permesso all’azienda di guadagnare prestigio internazionale. Ne è un esempio l’Etihad Arena di Abu Dhabi. “Si tratta di una struttura da 18.000 posti – racconta il CEO – per la quale abbiamo realizzato tutto il rivestimento esterno. La commessa ci ha impegnato per un anno e mezzo per la sola progettazione, seguita da otto mesi intensi di produzione nei quali abbiamo realizzato 25.000 pannelli di cui 2.000 tutti uguali. In tale frangente, abbiamo sviluppato un programma software interno che ha eliminato molti step intermedi tra progettazione e produzione, permettendoci una migliore integrazione con le macchine e beneficiando di lavorazioni più veloci e riduzione della possibilità d’errore. Un dato significativo? Su 25.000 pannelli ne abbiamo sbagliati 7”.

Altre importanti referenze sono lo showroom di Ferrari e Maserati, l’Albero della Vita di Expo 2015 a Milano, Emirates Towers, il Dubai Mall Extension e il Marina Gate sempre negli Emirati Arabi Uniti.
“Al di là dei nomi altisonanti – puntualizza Baronchelli – ciò che ci prefiggiamo è mantenere i medesimi standard qualitativi sia che ci venga chiesto di produrre 10 pannelli sia che ce ne vengano chiesti 10.000 e ciò è possibile grazie alla flessibilità della nostra produzione. Disponiamo di macchinari per la lavorazione delle barre, centri di lavoro CNC, stazioni di saldatura robotizzata e, di recente, vista la sempre maggiore richiesta da parte del mercato, abbiamo internalizzato anche il reparto di piegatura con ottimi risultati, come dicevamo”.

 
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La soluzione più idonea per le specifiche necessità

Movimentare sempre più spesso componenti di oltre 4 m di lunghezza, da ItalMesh al subfornitore che si occupava della deformazione e poi di nuovo in ItalMesh, non era certo la soluzione ottimale, specie al crescere della richiesta. Tuttavia, piegare delle reti stirate per realizzare i pannelli presenta delle criticità non facilmente risolvibili con una comune pressa piegatrice: in primis vi è infatti la necessità di avere una lunghezza di piega elevata per realizzare pannelli, in secondo luogo la necessità di avere utensili particolari per lavorare le reti metalliche distribuendo adeguatamente la forza di piegatura su tutto il semilavorato. La soluzione è stata trovata grazie al prezioso contributo di Alpemac, adottando la tecnologia di piegatura a bandiera di una piegatrice manuale Flexi2bend di RAS.
“La piegatura a bandiera – specifica Baronchelli – si è rivelata per noi la soluzione ottimale dal momento che, con un unico utensile, riusciamo a distribuire la forza di piegatura su tutta la lunghezza del pezzo. Di questo non possiamo fare altro che ringraziare Alpemac che ha saputo consigliarci la soluzione più idonea per le nostre necessità nonostante si tratti di una macchina piuttosto basilare in confronto alle altre commercializzare dall’azienda di Calcinato”.

Alpemac ha supportato ItalMesh innanzitutto aiutando a dimensionare l’impianto e a definirne le specifiche, in seguito analizzando i prodotti per capire quali fossero i migliori utensili per processare le reti tranciate a freddo. La soluzione ritenuta migliore per tali necessità è appunto Flexi2bend di RAS, una macchina relativamente semplice dal momento che sfrutta la piegatura tangenziale per realizzare solo pieghe positive e non dispone di automazioni, ma che è in grado di garantire le tolleranze nell’ordine del millimetro che sono richieste a ItalMesh; inoltre, Flexi2bend si interfaccia perfettamente con i software presenti in azienda, garantendo così la massima integrazione con il restante parco macchine per avere i migliori benefici in termini di produttività.

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Tra i punti di forza dei prodotti di ItalMesh vi è l’ampia gamma di modelli, l’elevata possibilità di personalizzazione e la facilità di assemblaggio.

La macchina, nel modello 73.40-2, ha una lunghezza di piega di 4.060 mm, riesce a lavorare fino a 2,5 mm di lamiera realizzando scatolati profondi fino a 300 mm e vanta alcuni features particolarmente apprezzate dagli operatori, come il sistema di bombatura automatico, un controllo numerico touch di semplice utilizzo e una perfetta integrazione in chiave 4.0 che permette la programmazione sia a bordo macchina sia direttamente in ufficio tecnico.

Prosegue l’amministratore: “In ItalMesh ci siamo sempre mossi con il concetto che non scegliamo semplicemente dei macchinari ma, al momento dell’introduzione di nuove tecnologie, instauriamo una relazione con dei partner, dal momento che per noi ha vitale importanza non solo la tecnologia in senso stretto ma soprattutto l’assistenza.

Anche con Alpemac è stato così: l’approccio consulenziale e l’assistenza pre-vendita è stata per noi fondamentale e a oggi, dopo un anno di operato, mi ritengo estremamente soddisfatto dell’introduzione di Flexi2bend”.

 
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Sempre più grandi, sempre più green

Essere un’azienda di caratura internazionale al giorno d’oggi impone avere una grande attenzione a tematiche ambientali e sociali; ciò in ItalMesh non è vissuto come imposizione ma come una vera e propria mission: il tetto dell’headquarter è coperto da un impianto fotovoltaico che genera 1 Megawatt di potenza, sufficiente a garantire l’indipendenza energetica sia negli uffici che, soprattutto, in produzione. Inoltre, anche tramite la propria produzione l’azienda si fa promotrice di tematiche green; ne sono esempio l’attenzione all’impiego di materiali riciclati e, soprattutto, la linea di pannelli Zero Gravity EDEN. Dichiara Baronchelli: “L’idea ci è venuta per caso parlando con il nostro giardiniere: abbiamo così deciso di realizzare una linea di pannelli che aiutasse ad aumentare le zone verdi anche in aree abitate o industriali. Da quest’idea è nato il sistema Zero Gravity EDEN che permette l’installazione di veri e propri giardini od orti sulle pareti di un edificio superando i tradizionali limiti delle culture idroponiche, dal momento che le piante vengono coltivate in moduli contenenti semplice terra. Anche il sistema di irrigazione è pensato per essere automatizzato, recuperando l’acqua in eccesso, e la manutenzione è ridotta al minimo”.

I grandi risultati raggiunti da ItalMesh in soli 12 anni, l’arco di tempo nel quale l’azienda è riuscita a raggiungere una posizione dominante sul panorama mondiale, non sono un traguardo ma solamente una tappa del percorso che vede in primis un progetto di ampliamento dell’area produttiva. A oggi disponiamo di 8.000 mq di stabilimento – specifica Baronchelli – ma stiamo attendendo i permessi per poter ampliarci raggiungendo 20.000 mq e abbiamo già comprato degli impianti produttivi che saranno collocati nelle nuove aree”.

 
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Il controllo touch della Flexi2bend comprende un fornito database da cui richiamare programmi e fornisce indicazioni video all’operatore per semplificare la lavorazione anche ai meno esperti.

L’espansione è vista nell’ottica di un potenziamento del mercato statunitense e, soprattutto, di quello domestico.
“Prima del covid – dichiara l’AD – il peso del mercato estero sul totale del fatturato era del 90%. Nell’ultimo periodo la percentuale si è assestata verso un 70% estero e 30% Italia; al di là della destinazione dei nostri prodotti, negli ultimi anni il volume d’affari è andato per noi sempre crescendo, arrivando a toccare i 10 milioni nell’anno in corso con già 5 milioni di ordini confermati per il 2024.

È evidente che il mercato apprezza non solo i nostri prodotti ma anche la flessibilità che siamo in grado di fornire ai nostri clienti, caratteristica per la quale, oltre al nostro ufficio progettazione, un ruolo fondamentale è svolto anche dalle macchine in grado di fornire sempre nuovi spunti realizzativi agli architetti.

Qui la Flexi2bend fornitaci da Alpemac ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo da assoluto protagonista”.

 
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La pannellatrice manuale RAS Flexi2bend installata presso ItalMesh
 
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La piegatura tangenziale di Flexi2bend consente a ItalMesh la lavorazione di reti stirate che altrimenti sarebbero ardue da lavorare tramiti comuni pressopiegatrici.

Realizzare parti complesse con il massimo livello di flessibilità

Flexi2bend è la soluzione di RAS studiata per la produzione di parti complesse con il massimo livello di flessibilità. La macchina è perfetta per la creazione di profili, scatolati e pannelli; è studiata per essere di semplice utilizzo e impiegabile sia in contesti artigiani, con programmazione a bordo macchina, sia in vere fabbriche digitalizzate come nel caso di ItalMesh.

La ganascia superiore lascia sempre visibili gli utensili all’operatore per facilitare il posizionamento dei pezzi e ha elevate velocità di movimento per privilegiare la produttività, mentre la rigidezza della struttura conferisce la massima precisione.

La bandiera di piegatura accompagna il pezzo durante la lavorazione e, tramite un sistema di bombatura intelligente, compensa automaticamente le deflessioni che si possono generare durante la piega. È anche disponibile un sistema di regolazione automatica dello spessore della lamiera e del raggio di piegatura. Il premilamiera tiene fermo il pezzo durante la lavorazione ma si ritira automaticamente quando l’operatore lo movimenta, in modo da non graffiarne la superficie.

Il controllo è touch per semplificare l’utilizzo anche per gli operatori meno esperti e contiene librerie di programmi che possono essere richiamati facilmente; l’operatore è guidato durante le fasi di lavorazione con un intuitivo sistema di testo e illustrazioni e la funzione “Speed Optimizer” riduce fino al 15% il tempo ciclo. Flexi2bend è disponibile in due modelli uno con lunghezza di piega di 4.060 mm e in grado di lavorare spessori fino a 2.5 mm, come quello installato in Italmesh, l’altro per pieghe fino a 3.200 mm capace di processare spessori fino a 3 mm.

Lorenzo Caporale

 

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ZERO GRAVITY EDEN

Le reti in metallo stirato e verniciato ItalMesh si trasformano in facciate verdi, integrando al loro interno un sistema di irrigazione che consente la coltivazione di qualsiasi specie vegetale.

Nasce così Zero Gravity Eden: il giardino verticale che sovverte i luoghi comuni, diventando da elemento di sfondo a protagonista dell’edificio di destinazione. Zero Gravity Eden è pensato per ricoprire qualsiasi tipo di struttura, ottimizzandone le prestazioni e conferendole un impatto estetico senza eguali. Esso è dotato di un sistema di ancoraggio rapido e modulare, che rende possibile la copertura dell’intera facciata di qualsiasi edificio, permette di coltivare diversi tipi di piante selezionate al fine di garantire la massima resistenza al clima della zona d’installazione variando da piante di tipo decorativo fino a piante aromatiche o a veri e propri orti.

La manutenzione è ridotta dal momento che Zero Gravity EDEN è supportato da un collegamento wi-fi con la stazione meteo limitrofa, finalizzato a garantire il giusto apporto idrico alle colture. Infine, Zero Gravity Eden è composto da reti in alluminio riciclabili al 100%. Altri benefici in termini di sostenibilità riguardano la possibilità di riutilizzare l’acqua in eccesso per l’irrigazione, l’isolamento termico e l’isolamento acustico oltre all’incremento del verde urbano.